Le parole del delirio
C'è un piccolo ponte su una curva, dove a malapena si scambiano due macchine. Poi la strada comincia a salire. Sulla salita, se si svolta a sinistra, si entra nel cancello di una villa e lì abita mia zia da un po' di tempo.
Mia zia abita in una stanza della villa, ha un posto letto e un armadio.
Sta lì da quando ci racconta un sogno colorato.
Che certe volte diventa un incubo colorato. Per lei.
Per noi che le stiamo accanto è sempre un incubo e teniamo altrove un sogno nel cassetto.
«Ciao zia.»
«Celeste. Sei celeste.»
«Come stai, zia? Celeste è il cielo sotto le nubi.»
«Rosso. Lo vedo. Con la coda dell'occhio.»
«Zia qua non c'è niente di rosso, tranquilla. Rossi sono i baci, se te li fai dare.»
«Tesoro. Avevo il viola qua in mano, lo dovevo passare.»
«Passano i giorni, zia.»
«Eccolo è arrivato. E' blu. Ho paura, è blu.»
«Zia, tranquilla, di blu non c'è niente qua dentro.»
Qua dentro. Ci sono muri grigi. E buchi grigi nei muri.
E grigio è il pavimento.
E grigie sono le pupille di chi ti guarda e non ti vede.
Di lui che, quando ti aprono, ti corre incontro, ti ferma e ti appoggia la testa sulla spalla.
E lui avrà poco più di vent'anni e non saprà mai cosa sia avere vent'anni fuori da qui.
E grigie sono le pupille di chi ti guarda e non ti vede.
Di lei che si affaccia nella stanza e ti chiede un biscotto perché sua nonna gliene dava sempre per merenda.
Lei ha ventidue anni.
E questo è l'unica cosa che ricorda. A parte i biscotti della nonna.
E non ha altro da dirti.
Comunque, la zia non ha torto.
Sul muro c'è una scritta.
E' blu. E fa paura.
Io sono il mostro.
Il mondo è storto
e gioca con il morto.
Sono passate due ore. Mi avvio verso la porta d'uscita della villa.
Spero di trovare l'arcobaleno fuori da qua. Mi aprono e mi fanno uscire.
Anche il cielo è grigio, ma è tutta un'altra aria.
Com'è che non riesco ancora a respirare?
Mia zia abita in una stanza della villa, ha un posto letto e un armadio.
Sta lì da quando ci racconta un sogno colorato.
Che certe volte diventa un incubo colorato. Per lei.
Per noi che le stiamo accanto è sempre un incubo e teniamo altrove un sogno nel cassetto.
«Ciao zia.»
«Celeste. Sei celeste.»
«Come stai, zia? Celeste è il cielo sotto le nubi.»
«Rosso. Lo vedo. Con la coda dell'occhio.»
«Zia qua non c'è niente di rosso, tranquilla. Rossi sono i baci, se te li fai dare.»
«Tesoro. Avevo il viola qua in mano, lo dovevo passare.»
«Passano i giorni, zia.»
«Eccolo è arrivato. E' blu. Ho paura, è blu.»
«Zia, tranquilla, di blu non c'è niente qua dentro.»
Qua dentro. Ci sono muri grigi. E buchi grigi nei muri.
E grigio è il pavimento.
E grigie sono le pupille di chi ti guarda e non ti vede.
Di lui che, quando ti aprono, ti corre incontro, ti ferma e ti appoggia la testa sulla spalla.
E lui avrà poco più di vent'anni e non saprà mai cosa sia avere vent'anni fuori da qui.
E grigie sono le pupille di chi ti guarda e non ti vede.
Di lei che si affaccia nella stanza e ti chiede un biscotto perché sua nonna gliene dava sempre per merenda.
Lei ha ventidue anni.
E questo è l'unica cosa che ricorda. A parte i biscotti della nonna.
E non ha altro da dirti.
Comunque, la zia non ha torto.
Sul muro c'è una scritta.
E' blu. E fa paura.
Io sono il mostro.
Il mondo è storto
e gioca con il morto.
Sono passate due ore. Mi avvio verso la porta d'uscita della villa.
Spero di trovare l'arcobaleno fuori da qua. Mi aprono e mi fanno uscire.
Anche il cielo è grigio, ma è tutta un'altra aria.
Com'è che non riesco ancora a respirare?
4 Comments:
Ci sono mondi chiusi dentro mura a noi velati,
ci sono vite rubate dagli occhi smarriti,
ci siamo noi che a volte a incontrarli
siamo chiamati.
Briggy, respira...respira forte anche per loro!
Ciao Amiga
ciao bri'solo una buonanotte dal lontano vicino pianeta solaris :-)
a presto nel mondOZ!A.
in un mondo di colori
spesso inventati
per sopravvivere nella speranza
il grigio vela
lo sguardo e il pensiero
di chi soffre
soffocato dal peso
dei sogni infranti
di un'umanità
fragile
che vive nel riflesso
dei tuoi colori
e respira
del respiro affannato
che doni tu
un abbraccio
Bri,guarda che io sto aspettando le tue storielle sulla giornata al seggio.Ciaoooooooooo
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