Friday, November 24, 2006

La pagina bianca

E il Mistral soffiò sull'alibro, le pagine si sfogliarono con la velocità delle onde del mare impetuoso. Lily si sentì sollevare, ma il suo volo non prese alcuna direzione e restò sospesa nell'aria. Si sentì come un viandante derubato della sua bussola. Capì che ritrovare il suo nord sarebbe stata dura impresa. Cosa le stava succedendo? Era completamente disorientata. Accanto a lei passò una farfalla che si accorse del suo smarrimento. Lily aveva già il viso rigato dalle lacrime e la farfalla non potè che imitarla, e fu nelle lacrime della farfalla che Lily vide riflesso l'Alibro... che si era fermato su una pagina bianca.
E quella pagina bianca sarebbe potuta sembrare lo specchio della sua desolazione, il simbolo del suo disorientamento. Invece era il riflesso di una lacrima. Insomma, era quasi un'illusione. 'Quasi' perché non lo era fino in fondo. Infine, esisteva almeno una possibilità che l'Alibro fosse aperto davvero su una pagina bianca. Lily avrebbe voluto girare su stessa e trovarsi l'Alibro sulla pancia, per poter controllare. Come se l'Alibro fosse il Sole e Lily la Terra, in un moto di rivoluzione. Lily voleva poter far scorrere il dito medio, dei tre che aveva, e disegnare con l'unghia la Rosa dei Venti, perché le facesse ritrovare con l'immaginazione, almeno in quello spazio candido e bidimensionale, la posizione del Nord. Da lì avrebbe potuto ritovare ogni altro suo riferimento. Perché Lily si era smarrita e aveva almeno una possibilità di avere una coppia di pagine bianche alle spalle, per essere precisi. Non era una bella situazione. Si sentiva come chi non ha passato, o piuttosto come chi l'ha scordato. Come se le storie dei suoi giorni d'improvviso non ci fossero più. Si sentiva come uno smemorato. E come uno smemorato si fece la forza di ricominciare. Ricominciare non 'da capo' (che avrebbe potuto scoraggiarla, come se tutto si dovesse ripetere così com'era già stato), ma ex-novo (che la entusiasmava perché non aveva timore dell'incertezza e sperava che la novità avesse significato di miglioramento, grazie all'esperienza che comunque si era fatta e che doveva essere rimasta, anche se silenziosa e inconscia, dentro di lei).
Lily chiuse gli occhi e cominciò a immaginare che i sogni si potessero avverare. I sogni avverati avevano il profumo della rosa canina, dei fiori bianchi, dei fiori rossi, gialli, azzurri e arancio. Non c'erano fiori viola. Perché i fiori viola hanno il profumo della delusione. Lily sentiva la leggerezza del volo pur avendo i piedi per terra. Sentiva il calore del sole e le carezze fresche della luna. C'era una paperella rossa che giocava a tuffarsi da un arcobaleno in uno stagno di cioccolato. C'era una Gocciolina che scivolava sul vetro della finestra di una casa, curiosa di sbirciare una bambina di nome Margherita che stava leggendo la strofa della B:

Briciole di biscotti
batuffoli e bambolotti
bella è la bambina bionda e birichina.
Bianco è il biancospino
blu il berrettino
bella è la bambina bionda e birichina.
Béccati un bacio
un bacio buttato
bella bambina bionda e birichina!

C'era poi un fuoco che bruciava soltanto se stesso e illuminava il tramonto con la luce della verità. E c'erano due gatti che sapevano cos'era l'indipendenza e girovagavano felici di essere padroni del mondo senza essere i padroni di nessuno.
Quando Lily aprì gli occhi sul prato erano spuntati fiori di tutti i colori e accanto a lei c'era un cespuglio di rose selvatiche. Forse i sogni si erano avverati per sempre. O forse sarebbero durati soltanto un giorno. Lily non avrebbe saputo ancora indicare precisamente la posizione del Nord. Ma poco importava, perché tutto sembrava essere ricominciato lì nel suo mondo.
E decise che il Nord aveva la direzione che indicava il suo ciuffo. E il Sud era sotto le suole delle sue scarpe. Se avesse invece allargato le braccia, avrebbe trovato tra le sue mani Est e Ovest, uno alla sua sinistra, l'altro alla sua destra.
Ed era sicura che così non si sarebbe mai più persa. Perché aveva in sé tutte le direzioni di cui aveva bisogno.

Neppure il buio della notte che stava arrivando può farle più perdere la bussola. E arriveranno nuove storie, Lily ne è certa... perché sa che voi gliele racconterete... perché le volete bene...

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Capita che una mattina ti alzi più rimbambito del solito.
E capita che una doccia fredda ti dia l'illusione di esserti svegliato davvero.
Quindi procedi a zigzag verso la cucina, accendi la caffettiera, estrai burro e yogurt dal frigo e mentre aspetti che il tutto si scaldi,ti versi un bicchiere di succo d'arancia.
E capita che decidi nell'attesa di accendere il computer per guardare le ultime notizie.
Quindi torni a zigzagare verso la scrivania e appoggi il bicchiere da qualche parte.
E allora capita che, mentre stai digitando, tiri una gomitata al bicchiere.
E capisci che non eri poi tanto sveglio, visto che l'hai messo in una posizione pericolosa.
E osservi il succo che cola sulla tastiera, mugugnando imprecazioni sconnesse.
E cerchi di salvare il salvabile col primo straccio che ti capita sottomano.
E ti chiedi cosa succederà sotto i tasti dove è colato il succo che non hai potuto asciugare.

12:39 PM  

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