Tuesday, October 24, 2006

Il tramonto di fuoco

«Da bambino, le storie uscivano dal fuoco.

Da bambino bruciavo qualsiasi cosa, pur di vedere le storie uscire. Insieme al fumo e alla fuliggine, trame tra loro sconosciute uscivano allo scoperto, per conoscere, per conoscersi.
Bruciando, scoprivo il mondo.

Poi. Poi non ho trovato più nulla da bruciare: ogni cosa sembrava troppo preziosa per essere bruciata. L'amore per le storie non mi impedì certo di capire che dietro ogni cosa c'è una storia nascosta. E che non potevo, per egoismo, sacrificarla per curiosità.

Decisi.

Bruciai me stesso.

E in quella ultima storia, con il respiro corto dall'emozione, mi svelai al mondo per quel che ero.»

Il cielo parlava a Lily. Lily non aveva mai sentito la voce del cielo. Era la prima volta che il cielo aveva qualcosa da raccontarle. Stavolta parlava il cielo e non quello che occupa il cielo, come la Luna, la notte e le stelle. Non un dio, per cui bisogna avere una fede. Ma proprio il cielo, per cui basta alzare lo sguardo per sapere che c'è. E sopra il cielo d'asfalto c'era un cielo pieno di tramonto. Arrossato. Arrossito. Un cielo emozionato. Perché le parole che adesso rivolgeva a Lily erano parole che erano salite dal pensiero di un uomo. La sera stava arrivando e i pensieri salivano più facilmente al cielo. E sono i pensieri che salgono al cielo che svelano gli uomini per quel che sono. Per questo il cielo si emozionava: raccoglieva la verità. E la verità è un fuoco che brucia sempre. Intensamente.
Lily chiuse gli occhi per immaginare la Verità. L'Alibro l'aveva alzata che era già ad occhi chiusi. E c'era un profumo nell'aria. Era il profumo dell'aria che entra aprendo la finestra in una stanza che è stata chiusa. Un'aria leggera di sole. Un'aria umida di pioggia. Un'aria fresca di notte e di fiume. Un'aria calda di polvere e di sole. Un'aria di stelle e di pianeti. Comunque un'aria che stava fuori e a cui adesso era stato concesso di entrare. L'aria viziata era sparita. E tutto era come doveva essere. E Lily vedeva tutto chiaro seppure ad occhi chiusi. Non c'era niente più, davvero, da immaginare. Tutto si svelava e si raccontava per com'era. Perché ad immaginare da soli spesso si sbaglia e si può anche soffrire per niente o gioire per niente. E si delude o si è delusi. Per questo era bella la Verità: non esisteva Delusione, per nessuno.
Lily aprì gli occhi dopo che l'Alibro l'aveva posata ancora una volta sul prato.
Nel cielo il crepuscolo aveva bagnato il fuoco, annegandolo in un blu sempre più vicino alla notte. Poche nubi ancora illuminate sembravano le braci di un fuoco che stava per spengersi. Come su una collina di cui si è quasi sedato l'incendio. Ancora qualche pensiero crepitava nel cielo. Prima di raggiungere la sostanza più libera dei sogni.

E la notte, quale storia porterà alla piccola Lily? Aiutatela a volare... ha simpatia per i pipistrelli. Raccontatele ancora una storia...

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