Lily Ghost - Capitolo Uno
Fantasmi...
ci parlo spesso
e spesso loro parlano a me
o di me
non l'ho mai capito bene questo
non l'ho capito tutte quelle volte
in cui li sento urlare tra loro
nella mia testa
quasi fosse la loro
ma forse io sono loro
o loro sono una parte di me
proprio oggi
che le voci son piccine
e schiacciate dalla grande ruota del tempo
che non mi lascia più tempo
proprio oggi
i fantasmi
parlanti o meno
mi fan meno paura
di tante realtà...
in fondo
loro
urlavano solo
E Lily era un'ombra che male si distingueva dal grigio dell'asfalto del cielo, dal verde del prato, e da qualsiasi altro colore di quel che c'era lì sotto. Era un'ombra che si aggirava in quel mondo sotterraneo. Era un fantasma e l'Alibro odorava di muffa. Come fossero passati secoli da quando le voci degli amici, i pipistrelli e i lupi le raccontavano delle storie. E forse ora, da buon fantasma, sarebbe riuscita a varcare il cielo d'asfalto. E come fantasma le era facile salire al cielo, come fa il fumo, nonostante l'immobilità dell'Alibro. E salire al cielo le fu facile davvero. Ma per trapassare il cielo d'asfalto non bastava la volontà, serviva un buon motivo. E questo Lily, doveva ancora trovarlo. E non contava urlare per farsi sentire. Perché la sua voce pochi l'avevano ascoltata, anche quando era viva. Provò a cantare, ma lo sforzo di far uscire la melodia la fece crollare a terra. Ora era un'ombra che sull'erba poteva sembrare una pozza scura di pioggia. E invece era un fantasma, trafitto dai fili d'erba del prato.
Chi di voi può dare un buon motivo alla piccola fantasma per salire nel mondo sopra il cielo d'asfalto?
ci parlo spesso
e spesso loro parlano a me
o di me
non l'ho mai capito bene questo
non l'ho capito tutte quelle volte
in cui li sento urlare tra loro
nella mia testa
quasi fosse la loro
ma forse io sono loro
o loro sono una parte di me
proprio oggi
che le voci son piccine
e schiacciate dalla grande ruota del tempo
che non mi lascia più tempo
proprio oggi
i fantasmi
parlanti o meno
mi fan meno paura
di tante realtà...
in fondo
loro
urlavano solo
E Lily era un'ombra che male si distingueva dal grigio dell'asfalto del cielo, dal verde del prato, e da qualsiasi altro colore di quel che c'era lì sotto. Era un'ombra che si aggirava in quel mondo sotterraneo. Era un fantasma e l'Alibro odorava di muffa. Come fossero passati secoli da quando le voci degli amici, i pipistrelli e i lupi le raccontavano delle storie. E forse ora, da buon fantasma, sarebbe riuscita a varcare il cielo d'asfalto. E come fantasma le era facile salire al cielo, come fa il fumo, nonostante l'immobilità dell'Alibro. E salire al cielo le fu facile davvero. Ma per trapassare il cielo d'asfalto non bastava la volontà, serviva un buon motivo. E questo Lily, doveva ancora trovarlo. E non contava urlare per farsi sentire. Perché la sua voce pochi l'avevano ascoltata, anche quando era viva. Provò a cantare, ma lo sforzo di far uscire la melodia la fece crollare a terra. Ora era un'ombra che sull'erba poteva sembrare una pozza scura di pioggia. E invece era un fantasma, trafitto dai fili d'erba del prato.
Chi di voi può dare un buon motivo alla piccola fantasma per salire nel mondo sopra il cielo d'asfalto?
2 Comments:
Un bacio al volo amiga :)
Cara Lily, è vero che nella strana dimensione in cui sei adesso si trovano ulteriori e imprevedibili varchi tramite i quali è possibile in momenti propizi attivare scambi tra i mondi? E prima di scoprire altri buoni motivi per rimergere puoi sviluppare per me il seguente tema = come si può essere certi che nessuno ci ascolti solo perché nessuno risponde? Selene
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