Sunday, February 11, 2007

La luce dei ricordi

Un silenzio impietoso si era abbattuto su Lily, pesante come solo il più pesante dei materiali può essere, senza pietra di paragone.
Sdraiata, inerme, Lily non aveva la forza di rialzarsi, avvolta dalla amara coperta del dolore. Cercava di sognare, di pensare alle sue ali che di nuovo la facevano librare nell'aria, ma tutto ciò che riusciva e visualizzare era soltanto buio.

Se soltanto il lupo tornasse...

Ad un tratto una luce apparve da lontano, piccola come una stella nel cielo. Poi ne spuntò una seconda e poi una terza.
Tante luci come piccole stelle riempirono il cielo, ma non stavano ferme, si muovevano verso Lily che rimaneva sdraiata a contemplarle.
Le luci si facevano sempre più grandi via via che si avvicinavano a Lily, fino a che riuscì a capire cosa erano.
Uno stormo di uccelli fiammeggianti, fenici, si muoveva verso di lei, riempiendo il buio di luce e calore.
Lily si liberò a poco a poco della coperta che la avvolgeva e si rialzò, mentre le ali dell'Alibro ricominciavano a muoversi piano piano.
Lily si librò nell'aria e si avvicinò alle fenici che la circondarono. Una di loro prese parola:

"Non solo noi rinasciamo dalle nostre ceneri, anche tu puoi farlo, finché esisteranno storie da raccontare."

Le fenici se ne andarono salutando Lily, ma il buio era scomparso.
Ora attorno a Lily c'era di nuovo la luce.

Sì, Lily sentiva la luce intorno a sé come un'energia che restava a ricordarle del passaggio delle fenici. Ed era sorpresa che le fenici fossero arrivate proprio per lei, che l'avessero cercata e l'avessero costretta benevolmente ad alzare lo sguardo di nuovo verso il cielo.

Il lupo che se ne era andato dal branco era un grosso lupo molto buono. Ogni sera usciva tardi dalla tana con gli amici del branco che amavano come lui i pub quando si svuotano, verso l'ora della chiusura.
E beveva birra con una calma orientale, che faceva sembrare che si stia/stesse celebrando fuori orario una cerimonia del té. Il grosso lupo buono ordinava sempre una pinta di birra, bevendone poco più della metà perché gli bastava anche solo un sorso in più per non avere la sensazione che gliene manchi/mancasse ancora qualche goccia. Il lupo è/era di poche parole, ma sapeva ascoltare e per questo certe volte stava accucciato per ore facendo parlare gli altri che ne hanno/avevano bisogno. E'/Era un lupo pacifico che trovava sempre il modo di sedare gli altri più agitati regalando perle di ragionevolezza. Con la voce bassa di chi suggerisce senza pretese. E' l'amico di tutti. E forse per questo non parlava mai di sé. Un sorriso per tutti, da quel lupo. Ogni tanto anche un sorriso per sé, davanti allo schermo delle infinite immagini dei Manga.
E Lily, ora che aveva finito le lacrime, riusciva a sorridere davvero soltanto quando pensava al lupo. Perché nei pensieri il lupo c'è ancora.
E
è già qualcosa. E forse è anche di più.

E ora sapeva che le fenici le stavano vicino. E che la luce non sarebbe rimasta soltanto intorno a lei, si sarebbe riaccesa anche dentro il suo cuore. Lasciando al buio solo uno spazio, dove si sarebbero proiettati per sempre i suoi ricordi nella sola luce del loro passaggio sullo schermo. Che sempre una luce è.

1 Comments:

Blogger Unknown said...

Vola Lily...
Intorno a te ci saranno sempre le luci, ed illumineranno anche il tuo cuore...

12:37 PM  

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