Sunday, January 07, 2007

Il nuotatore

Se era giorno o se era notte poco importava. Lily non aveva abbastanza coscienza del mondo per accorgersene. Lily aveva freddo. E avrebbe avuto freddo ugualmente sotto il sole come sotto la luna. Poco importava quale ora del giorno fosse, quale stagione dell'anno colorasse il mondo sopra il cielo d'asfalto. Aveva freddo. L'Alibro era immobile e senza storie. Il silenzio delle storie era gelo. E soltanto perché le stelle in inverno sembrano avere più luce, le stelle negli occhi di Lily avevano la luce balenante di un faro. E fu per quella luce che i ragni riuscirono a trovare la piccola creatura pallida distesa sul prato. E fu quella luce che fece arrivare il pipistrello. E con lui arrivò una storia che risuonò di malinconia e di ultrasuoni, come se un pianoforte potesse avere un suono ultrasonico.

Una breve onda di schiuma toccava la battigia. Le piccole conchiglie sulla riva. Un coccio di bottiglia verde come uno scarabeo. Uno scarabeo arenato. Un gioiello che aveva scelto di galleggiare nel mare. Un gioiello che era fuggito al destino del fondo di una discarica. Un gioiello che era un coccio di bottiglia e che solo nei giochi di una bambina avrebbe impreziosito una corona.
Un’altra breve onda ora toccava i piedi del nuotatore che si era avvicinato all’acqua, contando i passi come in un conto alla rovescia. Senza spiccare la corsa. Immergendosi ogni passo di più. Pensando di incontrare dolcemente l’assenza di gravità. Senza il bisogno di convincersi che l’acqua non sarebbe stata fredda sulla sua pelle. Come chi si lancia nello spazio non pensa di incontrare il vuoto, ma il mondo dove vivono e muoiono le stelle. Quando il razzo parte non si tocca più la terra. E il nuotatore iniziò a battere i piedi come avrebbe mosso la coda una sirena, avanzando a piccole bracciate verso un orizzonte irraggiungibile. Senza guardarsi mai alle spalle. Senza pensare alla spiaggia che ora poteva sembrare lontana quanto l’orizzonte. Il nuotatore avanzava nell’alba, in un mare dove le onde erano pieghe di un immenso drappeggio di seta. In quella luce il nuotatore era quasi invisibile dalla riva. Mentre avanzava, pensava che nessuno avrebbe mai potuto fermarlo. Forse così avrebbe fatto il giro del mondo. Bastava andare avanti senza guardarsi mai alle spalle, senza guardare il fondo con la testa sott’acqua, senza perdere di vista la meta irraggiungibile dell’orizzonte. Senza farsi accecare dal sale. Dalle lacrime che gli bruciavano gli occhi. Soltanto così sarebbe andato lontano da quello che aveva lasciato a qualche chilometro dalla riva. E lontano era dove voleva arrivare.
Per non sentire la stanchezza. Non sentiva il dolore delle bracciate. Per non sentire la rabbia. Non sentiva i morsi dei crampi. Per cominciare da capo. Continuava a nuotare. E se avesse intravisto una perla sul fondo del mare, o se c’era un tesoro, non si sarebbe comunque fermato. Perché non cercava né tesori né perle. Cercava di toccare l’orizzonte con la punta delle dita. Perché l’orizzonte era lontano.
Adesso il sole aveva cambiato il colore dell’aria e dell’acqua, ma non aveva avvicinato l’orizzonte. E c’erano gabbiani che roteavano nel cielo che il nuotatore non vedeva e non avrebbe mai visto. Perché non si fermava, e non si sarebbe fermato, per alzare la testa. Continuava a nuotare.
Non sentiva più il peso della gravità. Delle colpe. E non si accorgeva più di piangere perché sulle labbra aveva il sapore del mare, che vinceva il sapore delle lacrime. E così forse avrebbe scordato il peso e il dolore. E continuava a nuotare. E continuava a nuotare. Era ormai indistinguibile dalla spiaggia. Era ormai lontano quanto l’orizzonte. E nuotava, senza più neppure pensare.

Lily credette così di addormentarsi e di trovare dolci sogni, come quando la Luna le raccontava le storie della buonanotte. E nei sogni di Lily l'Alibro tornava a farla volare e le carezze dei ragni non erano più necessarie per mantenerla in vita. Perché Lily viveva di storie. Era nata per questo e per questo brillavano i suoi occhi. Brillavano ancora nell'attesa. Nella fiducia. Nella speranza. Perché le parole esistono per raccontare.

Ora che le luci delle feste si stanno spengendo.. qualcuno può forse accendere un fuoco a cui Lily possa scaldarsi? Una frase, un rigo appena...

2 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Lily avrebbe voluto aiutare il nuotatore a raggiungere l'orizzonte ma sapeva che a niente sarebbe servito perchè ognuno deve raggiungere la meta prefissata con le proprie forze: la stanchezza, le lacrime, il desiderio di raggiungere l'orizzonte avrebbero fortificato il nuotatore che si preparava ad affrontare nuove prove

8:51 AM  
Blogger Brigatta said...

Amiga mi metti nei guai... Lily dovrebbe volare altrove... non può continuare una storia del pipistrello nel frullare di pagine dell'Alibro...
vedrò che posso fare...

;) Bri'

1:17 PM  

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