Sete di seta
Lily avrebbe voluto aiutare il nuotatore a raggiungere l'orizzonte ma sapeva che a niente sarebbe servito perchè ognuno deve raggiungere la meta prefissata con le proprie forze: la stanchezza, le lacrime, il desiderio di raggiungere l'orizzonte avrebbero fortificato il nuotatore che si preparava ad affrontare nuove prove.
E intanto Lily volava, perché l'Alibro frullava le pagine nel soffio della brezza marina e del sussurro di una nuova storia. E volava alta sul nuotatore. Che nuotava e continuava a nuotare. Senza sospettare che Lily sgambettasse nel cielo. Senza sospettare che qualcuno guardasse la sua impercettibile scia che si allontanava nel mare. Un filo di seta. Un cordone ombelicale tra l'orizzonte e la riva sempre più lontana alle sue spalle. Una trama sottile del destino che lo portava chissà dove, ma che annodava cuore e ricordi con quello che stava lasciando. Forte solo della scelta di andarsene. Vulnerabile nell'ignoto a cui stava andando incontro. Il nuotatore continuava a nuotare. E Lily chiuse gli occhi per immaginare, perdendo per sempre ogni traccia di lui e del suo percorso. Perché era giusto così. Che restasse da solo. Perché non era un naufrago, era un nuotatore, e ce l'avrebbe fatta con le sue forze. Lily chiuse gli occhi pensando di immaginare la seta, che non sapeva davvero cos'era. Ora la brezza del mare l'accarezzava. Non come facevano i ragni durante le sue paralisi, ma come fa il vento quando ti incontra. E Lily sentiva il tocco della brezza. Percepiva il frusciare leggero dell'aria che fuggiva rapida sulle sue guance. E l'Alibro le disse che la seta era così, ma che, a differenza dell'aria, aveva un colore. Anzi, che addirittura se ne poteva scegliere il colore e poi avvolgersi nei suoi drappi e andare in giro con la sensazione di avere un abito fatto d'aria. Di vento. Di brezza marina. Quella brezza che adesso le cominciava ad asciugare le labbra e a farle sentire la sete. Solo per la sete che aumentava Lily aprì gli occhi. Ma le restò il desiderio di avere un abito di seta. Di una seta del colore del prato, o della Notte e della Luna che adesso credeva ne fossero vestite. E seduta sul prato Lily accarezzò l'erba, immaginando che se l'erba avesse potuto sentire il suo tocco leggero avrebbe potuto pensare che lei, Lily, era la seta.
Una storia, ancora una storia... Lily ha sete anche di questo...
E intanto Lily volava, perché l'Alibro frullava le pagine nel soffio della brezza marina e del sussurro di una nuova storia. E volava alta sul nuotatore. Che nuotava e continuava a nuotare. Senza sospettare che Lily sgambettasse nel cielo. Senza sospettare che qualcuno guardasse la sua impercettibile scia che si allontanava nel mare. Un filo di seta. Un cordone ombelicale tra l'orizzonte e la riva sempre più lontana alle sue spalle. Una trama sottile del destino che lo portava chissà dove, ma che annodava cuore e ricordi con quello che stava lasciando. Forte solo della scelta di andarsene. Vulnerabile nell'ignoto a cui stava andando incontro. Il nuotatore continuava a nuotare. E Lily chiuse gli occhi per immaginare, perdendo per sempre ogni traccia di lui e del suo percorso. Perché era giusto così. Che restasse da solo. Perché non era un naufrago, era un nuotatore, e ce l'avrebbe fatta con le sue forze. Lily chiuse gli occhi pensando di immaginare la seta, che non sapeva davvero cos'era. Ora la brezza del mare l'accarezzava. Non come facevano i ragni durante le sue paralisi, ma come fa il vento quando ti incontra. E Lily sentiva il tocco della brezza. Percepiva il frusciare leggero dell'aria che fuggiva rapida sulle sue guance. E l'Alibro le disse che la seta era così, ma che, a differenza dell'aria, aveva un colore. Anzi, che addirittura se ne poteva scegliere il colore e poi avvolgersi nei suoi drappi e andare in giro con la sensazione di avere un abito fatto d'aria. Di vento. Di brezza marina. Quella brezza che adesso le cominciava ad asciugare le labbra e a farle sentire la sete. Solo per la sete che aumentava Lily aprì gli occhi. Ma le restò il desiderio di avere un abito di seta. Di una seta del colore del prato, o della Notte e della Luna che adesso credeva ne fossero vestite. E seduta sul prato Lily accarezzò l'erba, immaginando che se l'erba avesse potuto sentire il suo tocco leggero avrebbe potuto pensare che lei, Lily, era la seta.
Una storia, ancora una storia... Lily ha sete anche di questo...
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